di Lorenzo Parolin[L8/861]
Immagina che su scala generale il rovescio venga pubblicizzato come dritto e che il dritto venga accuratamente nascosto e negato: si continua ad agire a rovescio attendendo risultati positivi. E se di fronte agli esiti negativi si venisse invitati a dare la colpa alle fatalità, alla sfortuna e invitati a riprovare senza sospettare qualcosa di anomalo, si continuerebbe a trovare il contrario di ciò che si cerca. Anche se le scene sono architettate in modo da dare l’impressione fino all’ultimo di essere di fronte a qualcosa di buono, quelle presentate abusivamente come commedie a lieto fine non possono non volgere in tragedie, perché la Realtà non si lascia ingannare da nessuno. Tuttavia, benché a volte siamo ingannati circa il fine ultimo dell’esistenza, non lo siamo irrimediabilmente; dentro di noi abbiamo strumenti sufficienti per smascherare questi inganni. Siamo dunque responsabili delle nostre leggerezze e delle nostre sbadataggini! Ovviamente, a maggior ragione, lo siamo delle nostre canagliate.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/861]